I bordolesi del Trentino - 2024
Scopri i vini bordolesi trentini all’Enoteca provinciale del Trentino
Dal 25 al 28 settembre e dal 2 al 5 ottobre 2024, con orario 17:30-21:30, l’Enoteca Provinciale del Trentino ti invita a un viaggio nel mondo dei vini bordolesi trentini. Ritornano come ogni anno le degustazioni guidate e i laboratori per esplorare insieme una storia di oltre cinquant’anni, celebrando la capacità del Trentino di reinterpretare in chiave territoriale i grandi vitigni internazionali. Ingresso libero degustazioni a pagamento.
Degustazione guidata
Primo piano sui vini trentini: i Bordolesi
Con l’esperto sommelier Luca Salizzoni, giovedì 26 settembre e giovedì 3 ottobre, dalle ore 18:00 alle 20:00 ci immergeremo con una degustazione guidata nel tema del taglio bordolese
26 settembre dalle 18:00 alle 20.00
3 ottobre dalle 18:00 alle 20.00
LA STORIA
Come la storia delle bollicine trentine trova in Giulio Ferrari il suo capostipite, così la storia dei vini rossi trentini vede in due brillanti figure di enologi, quali furono Riccardo Zanetti e Leonello Letrari, altrettanti straordinari innovatori che agli inizi degli anni Sessanta seppero schiudere nuove prospettive agli ancora angusti orizzonti dell’enologia locale. Proprio in quegli anni la viticoltura trentina cominciava ad affrancarsi dalle antiche pratiche colturali: la nuova generazione di enologi cominciava a guardarsi intorno, a fare confronti, ad assaggiare i vini d’Oltralpe, a viaggiare. Fu così che due pionieri della moderna enologia, Riccardo Zanetti, dell’Istituto agrario di San Michele all’Adige con la collaborazione del prof. Franco Defrancesco, e Leonello Letrari, all’epoca enologo della cantina Bossi Fedrigotti, intuirono non solo le potenzialità offerte dal Cabernet e dal Merlot ottenuti in Trentino, ma anche la disponibilità del mercato, sia nazionale che locale, ad accogliere un nuovo vino. A distanza di poco l’uno dall’altro nacquero i primi bordolesi: il Castel San Michele dell’Istituto agrario e il Fojaneghe di Bossi Fedrigotti, due rossi di grande carattere, prodotti con un taglio di Merlot e Cabernet secondo l’uso di Bordeaux. Fu una novità non solo per il Trentino, ma anche per l’Italia. I bordolesi trentini furono infatti i primi vini di questa tipologia ad essere imbottigliati nel nostro Paese. Col tempo i bordolesi trentini hanno saputo rinnovarsi, evolvendo insieme al gusto dei consumatori: non più solo Cabernet e Merlot, ma anche Teroldego e Lagrein in quantità adeguate a dare al vino un’anima più trentina, una nota di terroir per un’espressione enologica più autenticamente locale.